Usavano prodotti scadenti e ne erano consapevoli i titolari della ditta incaricata di ristrutturare il prestigioso Ponte Morandi di Catanzaro e i muri di contenimento della statale 280 dei Due Mari, che ne è la naturale prosecuzione; lo erano al punto da dire che i prodotti impiegati «fanno cagare», ma li utilizzavano comunque per contenere i costi. Ora due fratelli imprenditori, che agivano con la complicità di un dirigente dell'Anas e del direttore dei lavori, devono rispondere di intestazione fittizia e associazione per delinquere aggravati, rispettivamente, dalla modalità e finalità mafiosa; corruzione, auto riciclaggio, frode in pubbliche forniture, truffa.
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