“Occhiuto, dopo Spirlì e Tallini, sarebbe un altro fallimento per la Calabria”

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Va giù pesante Carlo Tansi sul (probabile) candidato del centrodestra alla presidenza della Regione: "È quanto di più vecchio e stantio"

Carlo Tansi

È quasi fatta per Roberto Occhiuto candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Calabria. Un personaggio che, al contrario di quanto propagandato dalla sua area politica, non può rappresentare “Il nuovo che avanza” ma al contrario quanto di più vecchio e stantio si trova tra i ranghi della destra calabrese. Basta leggere il suo curriculum per inquadrare il personaggio. Occhiuto Roberto, si affaccia alla scena politica nel novembre 1993 eletto nel Consiglio Comunale di Cosenza nella lista “Popolari per Cosenza” che sostituisce la Democrazia Cristiana distrutta da Mani Pulite, per poi trasferirsi tra le braccia di Berlusconi, che gli garantisce, nel 2000, l’elezione nel Consiglio Regionale a fianco di Chiaravalloti, ma, nel 2002, dopo una lite con i fratelli Gentile, esce da Forza Italia ed aderisce nell’ Unione di Centro di Pierferdinando Casini e Lorenzo Cesa, allo scopo di essere riconfermato consigliere regionale e così riesce ad essere rieletto. Nel 2008 diventa deputato nell’Unione di Centro ma nel 2013 non viene rieletto e lascia L’UDC per rientrare in Forza Italia. Nel 2014 rientra a Montecitorio, come primo dei non eletti dell’UDC, ma non ha nessuno scrupolo a tradire il mandato elettorale e resta in Forza Italia, dove viene rieletto deputato nel 2018. Occhiuto Roberto, un tipico esempio di trasformismo politico, sempre pronto a cambiare casacca per garantirsi la poltrona, ma che in quasi 30 anni di attività non ha avuto mani il tempo (e la voglia) di occuparsi dei problemi della Calabria e dei Calabresi, ma molto capace invece di occuparsi delle fortune dei suoi familiari ed i suoi più stretti collaboratori.

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