prova da oltre 30 anni. Dalla finale col Sora ad oggi non sembra sia cambiato nulla, neanche il copione: sempre un episodio, sempre qualche evitabile disattenzione, ancora una volta nel finale. Come se il Catanzaro soffrisse di una patologia incurabile, capace di annebbiare la vista a pochi metri dal traguardo andando a sbattere contro un muro di gomma che consente sì di rialzarsi ma che si rimaterializza costantemente all’ultima curva nell’anno successivo.
“Mai una gioia” in queste gare chiamate a decretare l’ultima squadra che sale in serie B, un format forse da rivedere ma che sistematicamente regala ai tifosi giallorossi solo rimpianti, per quello che poteva essere ma che non è stato. Va ammesso, ci abbiamo creduto e il motivo è da ricercare nella fiducia che si è conquistata questo gruppo rimasto coeso fino alla fine, al quale non possiamo dire che grazie delle emozioni regalate in questa stagione e per averci provato fino alla fine! La reazione dentro lo stadio da parte dei pochi che hanno potuto assistere alla gara è stata la migliore, una chiusura con applausi di ringraziamento, consapevoli probabilmente che questa squadra fosse andata anche oltre le proprie possibilità in campionato, superando a pieni voti prove difficili, covid su tutte.