Un centro con occhio che strizza in giunta regionale, nelle finanze consiliari di un partito a Palazzo Campanella, negli studi lega-li e notarili che contano. Un centro radiologico con almeno un paio di pezzi da novanta “amici” dentro l’Asp commissariata e sanguinante di debiti e bilanci scritti sulla sabbia, in attesa delle onde. Un centro radiologico in grado di scoraggiare, smonta-re, sabotare investimenti nella sanità pubblica con Tac e Risonanze rima-ste con il cartone incelofanato negli ospedali di vicinanza perché la dia-gnostica, nella Magna Graecia, solo da Fiscer (con strumentazioni di qualità e personale di livello) vale.
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