«La Calabria è il cuore del Mediterraneo»

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A Gizzeria gli “Stati generali” promossi dal commissario governativo della Zes della regione con la partecipazione di numerosi delegati di altri Paesi

Romano: «Ora ci aspetta il grande salto, dobbiamo creare un corridoio tra questa terra, che è una vera miniera, e gli altri territori»

La Calabria hub dell'Europa sul Mediterraneo. È stata questa la direttrice lungo la quale si sono snodati "Gli Stati generali" del Mezzogiorno", una tre giorni di confronto promossa dal commissario della Zes Calabria, Giosy Romano, tra rappresentanti istituzionale e imprenditoriali di Paesi che affacciano nell'intera area, dall'Egitto alla Tunisia, dalla Libia al Marocco.

«Non è stata una passerella», ha commentato Romano al termine della manifestazione, alla quale hanno partecipato tra gli altri anche il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini (in collegamento), il sottosegretario all'Interno Wanda Ferro, il presidente di Unindustria Calabria Aldo Ferrara e numerosi ministri di Stati della sponda africana del mediterraneo. «Volevamo mettere insieme - ha sostenuto Romano - un approdo e una partenza, strettamente coincidenti ragionando per ossimoro. La Calabria è una miniera, C'è bisogno di una chiave per aprire la porta del Mediterraneo. Per dare un'immagine del cammino fatto finora posso dire che abbiamo trovato un terreno vergine e contaminato allo stesso tempo. Abbiamo iniziato togliendo i sassi, per rendere fruibile la semina e renderla compatibile con il raccolto dello sviluppo. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza interlocuzioni istituzionali, innanzitutto quella del presidente della Regione Occhiuto e del presidente di Unindustria Ferrara».

Romano ha spiegato che «è all'ordine del giorno anche la questione dell'ampliamento del perimetro delle aree industriali ricadenti in area Zes che risale al documento strategico regionale del 2017 che ha delle lacune per evidenti errori progettuali. Ora ci aspetta un salto. La sfida successiva è creare un corridoio privilegiato tra la Calabria e l'altra sponda del Mediterraneo. Deve esserci un interesse reciproco, è un principio economico e dobbiamo mettere a sistema questo rapporto. Ci sono tutte le condizioni per raggiungere l'obiettivo. Abbiamo un grande vantaggio, quello - ha sostenuto il commissario governativo della Zes Calabria - di non dover individuare una direzione certa, è verso Sud, dobbiamo solo trasformare la potenza delle braccia che vanno in una direzione in energia».

Dalla platea di Gizzeria infine Romano ha anche lanciato una proposta: «L'accesso al credito non deve essere ostacolato dalla burocrazia privata. Ci deve essere una forma di erogazione automatica del credito per effetto di una circostanza: l'autorizzazione unica rilasciata dal Commissario di Governo. L'autorizzazione unica rappresenta la garanzia di permanenza. È una grande rivoluzione finanziaria».

 

Al centro dell’attenzione nei lavori degli “Stati generali del Mediterraneo il tema delle infrastrutture e soprattutto il progetto per l’area dello Stretto

Il forcing dei “tifosi” del Ponte

La politica – con il ministro Salvini e il governatore Occhiuto - e imprese spingono per il collegamento stabile tra Calabria e Sicilia

Le infrastrutture sono strategiche per lo sviluppo della Calabria all'interno dell'area del Mediterraneo. Il tema è stato in primo piano nel corso degli "Stati generali del Mediterraneo" promossi dal commissario governativo della Zes Calabria, Giosy Romano: al centro dell'attenzione le potenzialità del porto di Gioia Tauro ma anche il progetto del Ponte sullo Stretto, che dalla platea di Gizzeria ha ricevuto un’ulteriore spinta.

«Il Ponte sullo Stretto, dopo decenni di chiacchiere, è un dovere morale che l’Italia e l’Europa hanno nei confronti dei calabresi e dei siciliani che hanno lo stesso diritto alla mobilità, al lavoro e alla continuità territoriale che hanno gli altri cittadini italiani ed europei», ha detto Salvini in collegamento con gli "Stati generali del Mediterraneo". «Con il Ponte - ha proseguito Salvini - si risparmierà tempo in treno o in macchina, si risparmieranno soldi: il mancato collegamento si calcola alla sola Sicilia pesi per almeno 6 miliardi all’anno e la Calabria non ci è lontana. Penso che per la Sicilia il Ponte sia un’opera di giustizia sociale e per la Calabria sia una grande, enorme storica opportunità di creazione di lavoro, ricchezza, turismo e sviluppo. conto di completare l’operazione dell’unità di questo straordinario Paese anche grazie al Ponte. C’è bisogno dei calabresi per i sì, facciamoci sentire, altrimenti sui giornali i sono solo quelli del "no, non serve, non si può, c’è la mafia. costa troppo e qui e là e su e giù"». 

Per il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto «il Ponte sullo Stretto è un'infrastruttura strategica, nel momento in cui parliamo della centralità del Mediterraneo è normale che debba essere lo Stato a infrastrutturare le Regioni del Mediterraneo. Ho detto infrastrutturare, attraverso appunto il Ponte sullo Stretto ma anche attraverso le infrastrutture complementari.  il Ponte serve anche ad attrarre ulteriori investimenti infrastrutturali, quindi – ha rilevato Occhiuto - che ci sia questo interesse del governo nazionale è utile perché se c'è questo interesse c'è interesse anche verso le infrastrutture complementari al Ponte». 

Favorevole anche il presidente di Unindustria Calabria Aldo Ferrara:  «Noi - ha sostenuto Ferrara - siamo da sempre grandi tifosi del Ponte sullo Stretto, che ha una serie di valenze. Una valenza economica, per le due regioni, la Sicilia e la Calabria, perché genererebbe un sistema produttivo con 650mila imprese e quasi un milione di lavoratori, e durante la realizzazione del Ponte si genererebbero ulteriori 100mila posti di lavoro e 6 miliardi di valore tra semilavorati e prodotti finiti».