Una stele per la memoria e per l'umanità

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Nel Piazzale Africa della frazione marina di Cutro è stato inaugurato un monumento dedicato ai migranti vittime del tragico naufragio dello scorso 26 febbraio 

Il sindaco Ceraso: noi non abbasseremo mai i riflettori. Il richiamo di Wanda Ferro e Mancuso all'Europa: deve farci carico della problematica

Un monumento, per ricordare ma anche per lanciare un messaggio di umanità e di solidarietà. Nel Piazzale Africa della frazione marina di Cutro campeggia ora una stele dedicata ai migranti vittime del tragico naufragio del 26 febbraio.  A scoprirla, al fondo di una cerimonia caratterizzata da grande commozione, sono stati il sindaco di Cutro, Antonio Ceraso, il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro e due sopravvissuti al naufragio.

«Alla memoria dei morti e ai sopravvissuti sia dedicato ogni giorno un nostro pensiero ed un nostro atto di amore. Questo naufragio ci serva da monito ad impedire che trafficanti e scafisti di esseri umani senza scrupoli possano mettere a rischio la vita di migranti disperati», si legge sulla stele. Si tratta di un monumento commissionato dall’amministrazione del comune del Crotonese nella quale si ricorda anche che il naufragio «ci richiama ad esercitare il senso di umanità, di solidarietà ed accoglienza nel nome del prossimo e del più alto ideale di fratellanza umana». 

«Questo monumento – ha affermato il sindaco Ceraso – sta a significare che noi i riflettori non li abbasseremo mai. Sarà a ricordo di quello che è successo per ribadire la solidarietà e l’accoglienza del popolo di Cutro». Il sottosegretario Wanda Ferro, in rappresentanza del Governo, ha ribadito che «Cutro è simbolo di una politica migratoria che deve vedere l’Unione europea farsi carico della problematica intervenendo al più presto. Non dobbiamo metterci nella coda – ha detto ancora il sottosegretario Ferro – di chi mostra umanità fino al giorno in cui arrivano ad una banchina, ma pensare che c’è il giorno dopo e quello dopo ancora. Dobbiamo lavorare per una integrazione giusta, una migrazione regolare contingentata attraverso flussi sicuri e liberi».

Alla cerimonia ha partecipato anche il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso: «Ci auguriamo che, dopo questa tragedia, si dia inizio ad una politica europea, per contrastare questo fenomeno, non più ideologica e saltuaria, ma unitaria, incessante, concreta. La generosa solidarietà che la Calabria ha dimostrato al mondo intero, mentre ancora si cercano i dispersi lungo la costa crotonese, chiede fortemente che non ci siano mai più altri Cutro. Sia questa – ha osservato Mancuso - la preoccupazione prioritaria di tutte le forze politiche, dinanzi all’aumento esponenziale delle cifre della disperazione destinate a lievitare con l’arrivo dell’estate. Ciò che è accaduto a ridosso delle coste crotonesi scuote le coscienze e chiede all’Unione Europea massima attenzione, per la salvaguardia di chi fugge da guerre civili e religiose».