La presenza del ministro dell'Interno Piantedosi, del comandante generale dell'Arma Luzi e di altre istituzioni dà il segno della presenza dello Stato
Un segno al tempo stesso simbolico e concreto di lotta alla mafia. Il comandante generale dell’Arma dei carabinieri Teo Luzi e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi hanno inaugurato la nuova stazione dei carabinieri di Africo Nuovo, una villetta a due piani di circa cinquecento metri quadrati confiscata alla cosca di ndrangheta “Morabito-Bruzzaniti-Palamara”, tra le più potenti “famiglie”’ criminali nel settore del narcotraffico internazionale e del controllo del territorio. Presente anche Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, istituzione che ha finanziato le opere di adeguamento dell’immobile.
«In luoghi come Africo, l’Arma dei carabinieri rappresenta lo Stato», ha evidenziato Piantedosi, secondo il quale l'inaugurazione «un incoraggiamento al percorso di rinascita nel segno della legalità». «Il contrasto dello Stato alla criminalità organizzata non è più limitato alla sola fase repressiva ma è arricchito anche di una funzione sociale. Questa inaugurazione – ha prosgeuito Piantedosi - è un ulteriore incoraggiamento a continuare con convinzione in un rinnovato percorso di rinascita nel segno della legalità, della partecipazione democratica e dell'impegno sociale. Il contrasto alle mafie - ha concluso Piantedosi - deve assumere una connotazione innanzitutto culturale con il coinvolgimento dell'associazionismo e del terzo settore. E infatti è imminente la consegna di ben 260 beni immobili oggetto del primo bando sperimentale di diretta assegnazione ad associazioni ed enti del terzo settore. Si tratta di 68 proposte progettuali presentate da 58 aggiudicatari».
Secondo Luzi, «la Stazione carabinieri di Africo Nuovo è il successo straordinario di uno sforzo corale di tutte le componenti istituzionali. Rappresenta il frutto di quel “gioco di squadra” istituzionale che va di pari passo con la sinergia con le altre forze dell’ordine, presupposto fondamentale - ha aggiunto il comandante dell'Arma - per un’azione incisiva ed efficace dello Stato nella lotta alla criminalità organizzata. In questo luogo, dove in pochi chilometri furono assassinati dalla ‘ndrangheta, per la loro dedizione alle istituzioni, i comandanti delle Stazioni di San Luca, nel 1985, il brigadiere Carmine Tripodi, e di Bovalino, nel 1990, il brigadiere Antonino Marino, questa caserma ha un significato ancora più profondo. La sicurezza – ha proseguito – è presupposto di libertà e democrazia. Inaugurare questa Stazione proprio ad Africo Nuovo - in una posizione strategica per il contrasto alla ‘ndrangheta – vuol dire soprattutto offrire rassicurazione sociale ai cittadini e quindi far trionfare la democrazia».