E' salito (dall’11% nel 2021 al 19,6% nel 2022) anche il numero delle persone inquadrate come a bassa intensità lavorativa
CATANZARO - La Calabria, dopo la Campania, è la seconda regione d’Italia per popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale. In molte altre regioni tra il 2021 e il 2022 c’è stato un miglioramento delle condizioni di vita. Il Mezzogiorno resta l’area del Paese con la percentuale più alta di persone a rischio (40,6%): in Calabria su 100 individui con le stesse caratteristiche, nel 2021 ce n’erano 40 a rischio povertà o esclusione sociale e nel 2022 questo valore è salito a 42,8. Si tratta di una percentuale che supera la media del Sud di quasi tre punti e si attesta parecchio al di sopra di quella nazionale che è al 24,4%.
E’ quanto emerge nel report “Condizioni di vita e reddito delle famiglie - anni 2021 e 2022”, pubblicato nei giorni scorsi dall’Istat, dal quale emerge che in Calabria, rispetto all’anno precedente, nel 2022 è aumentata la quota di persone a rischio povertà ed è addirittura raddoppiata quella di chi si trova in una condizione di grave deprivazione materiale e sociale (da 5,5 su 100 individui con le stesse caratteristiche a 11,8). È salito (dall’11% nel 2021 al 19,6% nel 2022) anche il numero delle persone inquadrate come a bassa intensità lavorativa, fattore calcolato sul numero totale di mesi in cui i componenti della famiglia hanno lavorato nell’anno precedente a quello dell’indagine.
Guardando ai singoli indicatori esaminati dall’Istat, a livello nazionale si registra un aumento della quota di individui a rischio di povertà (33,7% rispetto al 33,1% del 2021) ma anche il segnale positivo della riduzione della quota di individui che vivono in famiglie a bassa intensità di lavoro (17,1% rispetto al 19,5%). Nel 2021 il reddito medio delle famiglie italiane (33.798 euro) è tornato a crescere sia in termini nominali (+3%) sia in termini reali (+1%). Nello stesso anno il reddito totale delle famiglie più abbienti è 5,6 volte quello delle famiglie più povere (rapporto sostanzialmente stabile rispetto al 2020). Un valore che sarebbe stato più alto (6,4) in assenza di interventi di sostegno alle famiglie.
A livello regionale si osserva il «deciso miglioramento» di Campania e la Sicilia, con la riduzione del rischio di povertà o esclusione sociale, trainato da una sensibile riduzione di tutti e tre gli indicatori presi in esame (rischio di povertà, grave deprivazione e bassa intensità di lavoro). Tuttavia, il rischio di povertà o esclusione sociale è aumentato in Puglia, Sardegna e Calabria, con queste ultime due regioni che peggiorano i tre indicatori e soprattutto aumentano la bassa intensità di lavoro e la grave deprivazione.
Tra il Pollino e lo Stretto condizioni peggiorate nel 2022 rispetto al 2021