Il quadro sociale della regione è più fosco di prima

Il segretario della Uil Calabria, Santo Biondo, evidenzia dati preoccupanti. Diminuisce l’uso degli ammortizzatori sociali ma aumenta il tasso di disoccupazione. “Ora serve un confronto permanente”

“Costruire opportunità di sviluppo attraverso le occasioni offerte da una concreta attuazione delle missioni previste dal Pnrr” 

 

CATANZARO – “Nel 2022 il ricorso agli ammortizzatori sociali in Calabria è calato in maniera sensibile. Con oltre 6 milioni di ore cassa integrazione, nelle varie forme previste dalla legge, la nostra regione il quintultimo posto della classifica riferita a tutti i territori regionali della penisola. Quello che non ci conforta, però, è il fatto che al calo degli ammortizzatori sociali corrisponda un incremento dei tassi di disoccupazione riferibili all’intera regione. Pertanto, chi esce dalla rete di protezione della cassa integrazione andrebbe ad infoltire la schiera dei disoccupati. Se a questi dati si aggiunge anche il taglio degli “occupabili” dei percettori del Reddito di cittadinanza, che sono circa 220 mila, il quadro sociale della regione si fa ancora più fosco di prima». E’ quanto afferma il segretario generale della Uil Calabria Santo Biondo.

“Per questo – aggiunge Biondo –  siamo convinti che in Calabria sia necessario perseguire l’applicazione di politiche attive del lavoro moderne ed efficienti, sia importante mettere una lente d’ingrandimento sulla fase attuativa del programma Gol che ha avuto come fase propedeutica la presa in carico dei beneficiari da parte degli uffici regionali. Adesso la sfida più importante sarà quella dell’inserimento dei beneficiari all’intero dei percorsi previsti dal programma. Questa azione si lega al rafforzamento dei centri per l’impiego sui cui si registra un rallentamento e alla creazione di politiche attive del lavoro che, in discontinuità con il passato, rappresentino un vero rafforzamento del tessuto produttivo locale e un elemento attrattore per gli investimenti privati da fuori regione. Fermo restando che è necessario attivare tutti i percorsi utili ad attrarre investimenti privati perché il lavoro non si crea per legge. Occorre non attardarsi nella costruzione di una politica industriale regionale che metta insieme misure nazionali, operatività della Zes, politiche regionali aprendo un confronto permanente fra istituzione, sindacato e impresa, provvedendo ad istituire un tavolo regionale del lavoro. E’ fondamentale – osserva il segretario della Uil Calabria – costruire opportunità di sviluppo attraverso le occasioni offerte da una concreta attuazione delle missioni previste dal Pnrr e attraverso una spesa che sia veramente efficace del Por 21/27”.

Rispetto al 2020 e al 2021, anni di piena pandemia da Coronavirus, il calo è stato netto ed ha fatto segnalare, nello studio del servizio Uil lavoro, coesione e territorio, un décalage significativo considerato che nel 2021 il totale di ore di cassa integrazione e di fondi di solidarietà si attestava a oltre 40 milioni e l’anno precedente, quando il Covid 19 stava lasciando il suo segno profondo sulla tenuta economica ed occupazionale di tutta la penisola, il totale del monte ore ammontava a oltre 51 milioni.