Si prevedono maggiori spazi di manovra per il commissario nella scelta dei manager e il blocco dei pignoramenti fino a tutto il 2023
Nuova tappa del Decreto Calabria sulla sanità calabrese. Il Senato ha approvato il dl di conversione in legge del provvedimento, che ora passa al vaglio della Camera. Nella nuova formulazione determinata dagli emendamenti approvati a Palazzo Madama, il testo che proroga di sei mesi il commissariamento della sanità calabrese prevede anzitutto l’erogazione alla Calabria di un contributo straordinario – contributo di solidarietà - di 60 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022, 2023.
Mani (ancora) più libere poi per il commissario Occhiuto nella scelta e nella sostituzione del management aziendale: confermata la norma per la quale «i commissari straordinari delle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi decadano, ove non confermati entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto», un emendamento dispone che «si fa espressamente salva la facoltà del commissario ad acta di nominare, in ogni caso, i direttori generali degli enti del servizio sanitario regionale». Viene poi data autorizzazione all’Agenas alla proroga dei contratti di lavoro flessibile a supporto dell’attività del commissario ad acta nel limite di 25 unità, è prevista la copertura nel limite di 256.700 euro per l’anno 2022 e di 577.500 euro per il 2023, utilizzando l’avanzo di amministrazione della stessa Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali».
Infine, ultima novità, l’emendamento che dispone il blocco dei pignoramenti nei confronti delle Asp fino a tutto il 2023, blocco che ritorna dopo che la Consulta aveva bocciato la precedente proroga al 2025: l’emendamento, suggerito dal sottosegretario alla Salute Gemmato, prevede che «in ottemperanza alla sentenza della Corte Costituzionale 228/2022, al fine di assicurare l’attuazione del piano di rientro dei disavanzi sanitari delle Regione Calabria, non possono essere intraprese o proseguite azioni esecutive nei confronti degli enti del servizio sanitario della Regione Calabria. I pignoramenti e le prenotazioni a debito sulle rimesse finanziarie trasferite dalla Regione Calabria agli enti del proprio servizio sanitario regionale effettuati prima della data di entrata in vigore della legge di conversione 17 dicembre 2021, n. 215 (decreto-legge 21 ottobre 2022, n. 146), non producono effetti dalla suddetta data e non vincolano gli enti del servizio sanitario regionale (i tesorieri), i quali possono disporre, per il pagamento dei debiti, delle somme agli stessi trasferiti durante il suddetto periodo. Le disposizioni del presente comma si applicano fino al 31 dicembre 2023 e non sono riferite ai crediti risarcitori da fatto illecito e retributivi da lavoro».