Nicola Gratteri non è solo. "Con me migliaia di persone. Ma ho paura di morire"

Senza veli, non usa perifrasi di sorta, Nicola Gratteri. E alla trasmissione OttoeMezzo di Lilli Gruber, vuota il sacco a 360 gradi. E analizza con la consueta lucidità tutti i recenti fatti accadutigli, a cominciare dalla mancata nomina alla Procura nazionale antimafia.

Nicola Gratteri

«A certa politica - ha tuonato Gratteri – fa piacere che la magistratura sia ridotta così».

Poi ricostruisce tutta la vicenda: «Io ho fatto domanda per la Procura antimafia perché pensavo di essere la persona adeguata a tale incarico. Non c’è magistrato che abbia fatto più indagini di me in Italia in merito a reati di associazione a delinquere di stampo mafioso».
Parole forti che fanno premessa ad una lunga riflessione anche sul 30esimo anniversario della strage di Capaci: «Falcone e Borsellino – ha precisato Gratteri – sono intelligenze irraggiungibili. Eppure Falcone era stato deriso, odiato e diffamato in modo gravissimo». Perché?
«L’invidia è una brutta bestia.