Scrutatori, polemica e corto-circuito elettorale

Il metodo di selezione dei componenti dei seggi ha tenuto banco nel dibattito politico di Catanzaro surriscaldando il clima in vista delle Comunali del 12 giugno

Prevale l'opzione sorteggio. Tre consiglieri membri della commissione favorevoli al criterio della nomina si sono dimessi per la pressione mediatica

Sorteggio, alla fine, ma è stata una grande fatica. Mai come in occasione della tornata elettorale del 12 giugno la polemica sul metodo di selezione degli scrutatori – nomina o sorteggio – è stata così accesa a Catanzaro, a conferma di un clima davvero incandescente, soprattutto tra i candidati sindaco. Ad aprire la polemica sono stati in particolari i candidati sindaco Nicola Fiorita e Antonello Talerico, che hanno evidenziato il fatto che nella commissione elettorale chiamata a scegliere il metodo di selezione degli scrutatori erano presenti consiglieri comunali – Andrea Amendola  Eugenio Riccio e Antonio Ursino - ora schierati a sostegno di un altro candidato sindaco, Valerio Donato, e hanno paventato il rischio che, con il metodo della nomina, si sarebbe potuto verificare uno squilibrio a loro danno: il sorteggio, a dire dei due, avrebbe invece garantito maggiore imparzialità. Donato comunque si è detto favorevole anch'egli al sorteggio, e con tutti i candidati sindaco ha fatto una dichiarazione congiunta nella quale si privilegiava il metodo del sorteggio rispetto alla nomina. Ma questo ha indotto i tre consiglieri comunali della commissione elettorale a dimettersi: «La situazione che si è venuta a creare in corsa – hanno detto Amendola, Riccio e Ursino - ci priva della serenità necessaria per adottare nuove decisioni.