Dopo la Guardia di Finanza, l’Arma dei Carabinieri, ora tocca alla Polizia di Stato cercare di portare in un rifugio tranquillo la disastrata scialuppa della sanità calabrese. Dopo gli ex Generali Luciano Pezzi e Saverio Cotticelli, con l’intervallo
Primo Piano
Il più grande talk show delle televisioni italiane, pubbliche e private, è quello che in questi giorni ha al centro la Calabria, che in alcuni momenti ha fatto più audience della Pandemia. Esattamente il contrario di quello che sperava di ottenere Jole Santelli
Era il titolo a tutta pagina gridato dal quotidiano Il Mattino di Napoli, mercoledì 26 novembre 1980 a tre giorni dal tragico terremoto dell’Irpinia, che provocò 3000 morti e l’ira indignata del Presidente della Repubblica Pertini.
Saverio Cotticelli non è più il Commissario per il Piano di rientro dal debito sanitario della regione Calabria, ma il disastro della sanità calabrese rimane lì in tutta la sua drammatica gravità e tutti i veri mandanti di questo misfatto, che sta gettando nella
Nella tradizione ebraica si riscontra la figura dei “Risvegliatori”, sacerdoti che avevano il compito di invocare il Signore tutte le volte che gli avvenimenti terreni, le grandi sciagure, inducevano a pensare che Egli fosse “in sonno”.
Mentre l’Italia vive una delle stagioni più complesse e difficili della sua storia recente, in Calabria c’è una sola certezza. Il Presidente ff. Nino Spirlì, la sua Giunta e l’intero Consiglio regionale per quest’anno mangeranno il Panettone di Natale.
La storia dei Referendum in Calabria è, forse, quella che esprime meglio il comune sentire dei cittadini, in modo più autentico, anche al di là del filtro delle ideologie e delle appartenenze politiche. Fra due settimane saremo chiamati a pronunciarci,
Calabria noir, quella descritta da Fausto Vitaliano nell’ultimo romanzo in questi giorni in libreria. Ho appena finito di leggere con cupidigia le circa quattrocento pagine di “La mezzaluna di sabbia, le ultime indagini di Gori Misticò” edito da Bompiani,
“I ricchi e i disperati protestavano insieme, con donne e bambini in prima fila”. E’ una delle frasi più incisive dell’interessante reportage di Giuseppe Smorto, giornalista reggino, apparsa recentemente su il Venerdì di Repubblica,
Secondo tutti gli indicatori la situazione sociale calabrese è precipitata in una voragine politica e morale senza precedenti e, forse, senza vie d’uscita. La squallida campagna elettorale, che si concluderà domenica prossima, ne è una melanconica conferma.