Il più alto numero di evasori è in Calabria

La nostra regione guida la classifica dei territori dove più alto è il numero di chi non paga le tasse, con “la percentuale dell’economia non osservata sul valore aggiunto regionale”

Si parla di 18,8 punti contro una media nazionale di 11,6%. Le più virtuose sono la Provincia Autonoma di Trento e la Lombardia

CATANZARO – La lotta all’evasione fiscale la madre di tutte le battaglie di ogni governo, di qualunque estrazione politica. Ma “abbiamo finalmente cancellato l’evasione fiscale?” Una domanda ma soprattutto una provocazione quella lanciata dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre che evidenza l’equivalenza tra quanto ha incassato l’Erario nel 2022 e a quanto ammonta, secondo le ultime stime, l’evasione fiscale in Italia. 

La Calabria guida la classifica dei territori dove più alto è il numero di chi non paga le tasse, con “la percentuale dell’economia non osservata sul valore aggiunto regionale”, pari a 18,8 punti, contro una media nazionale dell’11,6%. Le realtà più fedeli al fisco, invece, sono la Provincia Autonoma di Trento con il 9 per cento di evasione, la Lombardia con l’8,4 per cento e, la meno interessata da questo triste fenomeno, la Provincia Autonoma di Bolzano con un’incidenza dell’8,2 per cento. 

In particolare, la Cgia, “sulla base dei dati presentati nelle settimane scorse dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) e dall’Agenzia delle Entrate, ha ricordato che l’anno scorso l’erario ha incassato, rispetto al 2021, 68,9 miliardi in più di entrate tributarie e contributive, ha recuperato 20,2 miliardi di evasione e ha “bloccato” 9,5 miliardi di frodi”. “Questo maggior gettito, pertanto, ammonta complessivamente a 98,6 miliardi di euro. Un importo che ha una dimensione leggermente inferiore alla stima dell’evasione fiscale e contributiva presente in Italia che, secondo le stime, ammonterebbe attorno ai 100 miliardi di euro”.

Si chiede ancora la Cgia: “Possiamo pertanto affermare che abbiamo azzerato l’evasione? Certamente no, sebbene abbiamo imboccato la strada giusta per la sua progressiva riduzione. Infatti, una quota preponderante dei 68,9 miliardi incassati in più sono riconducibili al buon andamento dell’economia verificatasi l’anno scorso che include un importo - sicuramente contenuto ma ogni anno in costante aumento - ascrivibile agli effetti della compliance fiscale. Dunque, possiamo dire che un fondo di verità c’è”.

Gli strumenti per arginare gli evasori, stretti tra fatturazione elettronica, split payment e attività di controllo attraverso l’incrocio dei dati ci sarebbero pure. Ma sono ancora tanti, tantissimi, quelli che evadono le tasse. “Chi è completamente sconosciuto al fisco - si legge nel report della Cgia - continua imperterrito a farla franca, così come le organizzazioni criminali di stampo mafioso che sempre con maggior dedizione seguitano a coltivare i propri traffici illegali. Poco “sensibili” alla fedeltà fiscale lo sono anche quelle multinazionali e i giganti del web che, in Italia, realizzano profitti miliardari. Gli sconosciuti al Fisco e le organizzazioni mafiose continuano a farla franca”, conclude la nota.

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