COSENZA – Si torna a parlare dell’arrvio dei medici cubani in Calabria. L’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Laura Ferrara, insieme agli europarlamentari spagnoli Javier Nart, Jordi Cañas e Leopoldo López, ha inviato una lettera di protesta al Presidente Occhiuto. Parole dure contro quello che sarebbe un vero e proprio sfruttamento e violazione dei diritti umani da parte della Regione e che sconfesserbe le risoluzioni del Parlamento Euorpeo.
“La Regione Calabria, amministrata dal centrodestra – scrive la Ferrara – ha siglato un accordo quadro con il regime cubano che prevede un versamento di 4.700 euro al mese per ogni medico impiegato nella sanità calabrese. Di questi solo 1.200 euro saranno versati direttamente ai medici, mentre ben 3.500 andranno invece nelle casse dello Stato cubano. Questo è sfruttamento e una chiara violazione di diritti umani“.
“I medici cubani – prosegue l’europarlamentare – molti dei quali appartenenti alle forze armate e spinti dalle condizioni di povertà in cui vivono nel loro Paese, sono costretti ad arruolarsi in plotoni medici. Lavorano poi all’estero sottopagati perché il governo trattiene la quota maggiore del loro stipendio. In Calabria dovrebbero essere assunti ben 497 medici, una pratica condannata anche dal Parlamento europeo che l’ha definita una forma di schiavitù in alcune risoluzioni del 2021″.
Ferrara “condizioni capestro con l’agenzia governativa cubana”
Sull’arrivo di medici cubani in Calabria l’europarlamentare giudica “gravissimo che Occhiuto abbia siglato un accordo quadro con l’agenzia governativa cubana a queste condizioni capestro. La carenza di personale medico e paramedico in Calabria -spiega – è un’emergenza e da Occhiuto, che è anche Commissario alla Sanità, i cittadini si aspettano soluzioni strutturali e non ‘tappabuchi’ che legalizzano di fatto il caporalato. Inoltre, anche l’Ordine dei Medici della Calabria ha sollevato dubbi sulla competenza professionale di questo personale. Anziché sfruttare i lavoratori stranieri, Occhiuto promuova i concorsi per le assunzioni a tempo indeterminato nella sanità calabrese. I cittadini calabresi non meritano tutto questo” ha concluso la Ferrara.
Medici cubani in Calabria. Arriva la replica di Occhiuto
A replicare alla lettera denuncia della Ferrara è direttamente il Governatore Occhiuto. “L’europarlamentare grillina Laura Ferrara – scrive il Presidente della Regione – usa impropriamente il logo e la carta intestata del Parlamento europeo. Manda in giro letterine fumose, per fare lotta politica. Gli accordi transnazionali con organizzazioni mediche di altri Paesi e di Cuba in particolare non sono una novità. Durante i mesi più caldi della pandemia medici cubani arrivarono in Italia, accolti come eroi, per supportare i sistemi sanitari di Lombardia e Veneto, due delle Regioni in emergenza e più colpite dal Covid. La sanità calabrese è strutturalmente in emergenza, purtroppo anche a causa della carenza di personale”.
“nessuna violazione dei diritti umani per i medici cubani in Calabria”
“Il mio governo aveva due possibili strade” spiega ancora Occhiuto. “Chiudere ospedali e reparti o cercare in poco tempo una soluzione ponte per superare le difficoltà, in attesa che i concorsi, divenuti nel frattempo più attrattivi, diano i risultati sperati e ci consentano di avere nuovi professionisti sanitari a disposizione. Roberto Occhiuto ha ricordato anche che “nei mesi scorsi ne abbiamo banditi tanti, a tempo indeterminato, la maggior parte di questi sono andati deserti”.
“Abbiamo optato per la seconda strada: terremo ospedali e reparti aperti, e avremo momentaneamente la collaborazione dei medici di Cuba – Paese con una tradizione storica nelle discipline sanitarie – che non sottrarranno alcun posto di lavoro ai nostri operatori sanitari. L’accordo sottoscritto, stia tranquilla l’onorevole Ferrara, è stato studiato nei minimi dettagli e approfondito con l’ambasciata italiana a Cuba e con il Ministero della Salute: non ci sarà alcuna violazione dei diritti umani, né alcuna forma di schiavitù”.
“Anzi – evidenzia ancora il governatore – questi professionisti saranno accolti, ospitati e integrati nel modo migliore possibile e potranno agire e lavorare in massima libertà. Nel frattempo, lo abbiamo ribadito ieri nel corso di una conferenza stampa alla Cittadella, la Regione sta andando avanti con le assunzioni, con le stabilizzazioni e con un nuovo sistema di incentivi economici per i nostri medici”.
“Ci auguriamo presto – ha concluso Occhiuto – di poter avere tanti giovani italiani e calabresi nei nostri ospedali. Nel frattempo c’è da gestire l’emergenza, lasciando da parte le polemiche sterili per concentrarsi sui fatti e sulle cose concrete. Una vita salvata, l’ho detto in più d’una occasione, vale più di mille polemiche”.
La controreplica di Laura Ferrara “a quelle cifre per noi è sfruttamento”
A stretto giro è arrivata un ulteriore replica di laura Ferrara “Roberto Occhiuto faccia autocritica anziché attaccare chi legittimamente difende i cittadini e la sanità calabrese. Nella sua risposta il Presidente della Regione Calabria non smentisce la notizia sull’accordo raggiunto con il regime cubano che prevede una trattenuta sullo stipendio di 500 medici e infermieri. Per noi il fatto che questi percepiscano 1.200 euro mentre il resto – 3.500 euro – vada nelle casse dello Stato cubano è sfruttamento. Per Occhiuto invece? Aspettiamo di capire se ritiene questo compenso congruo e quindi se per lui è tutto normale. Occhiuto ignora, inoltre, che è compito del parlamentare europeo quello di rappresentare gli interessi dei cittadini nel processo legislativo europeo. Poiché l’accordo-quadro da lui siglato con il governo di Cuba contraddice in maniera inconfutabile le indicazioni espresse da alcune risoluzioni europee, è mio dovere segnalarle sia alla Regione che lui presiede sia a tutti i cittadini calabresi che io rappresento a Bruxelles. Non a caso la lettera inviata a Occhiuto è stata sottoscritta anche da altri tre europarlamentari spagnoli, uno dei quali del gruppo PPE, lo stesso di Forza Italia. Fuoco amico? No, voglia di giustizia, quella che il governatore non conosce. Infine, per quanto riguarda le libertà di questi medici – spiega ancora Laura Ferrara – chiediamo a Occhiuto di approfondire meglio la legge del Governo cubano che regolamenta l’attività lavorativa dei suoi cittadini all’estero. Questi sono infatti soggetti a una serie di regole governative che limitano la loro libertà individuale. Impiegare medici cubani negli ospedali calabresi è l’ennesima soluzione tampone che nulla andrebbe a risolvere. Non a caso anche l’Ordini dei Medici ha espresso dubbi sulla garanzia di un’assistenza sanitaria riguardante professionisti stranieri che per esercitare in Italia dovrebbero passare attraverso severe procedure di verifica e riconoscimento di titoli e conoscenza della lingua” conclude