COSENZA – Sono 202 le misure cautelari eseguite all’alba dai Carabinieri, il personale della Squadre Mobili delle Questure di Cosenza e Catanzaro, e dalla Guardia di Finanza, con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione di tipo ‘ndranghetistico, associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, aggravato dalle modalità e finalità mafiose. Ancora le accusa vanno dall’associazione a delinquere finalizzata a commettere delitti inerenti all’organizzazione illecita dell’attività di giochi – anche d’azzardo – e di scommesse, delitti di riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di beni e valori, nonché in ordine ad altri numerosi delitti, anche aggravati dalle modalità e finalità mafiose.
Le misure cautelari sono state eseguite non solo a Cosenza e Rende ma anche ad indagati residenti ad Acri, Castrolibero, Celico, Cellara, Luzzi, Marano Principato, Mendicino, Montalto Uffugo, Rogliano, San Benedetto Ullano, San Marco Argentano, San Pietro in Guarano, Spezzano Albanese, Spezzano Sila e Villapiana, in provincia di Cosenza. Altre misure sono state eseguite a Torino, Milano, Novara, Parma, Agrigento, Napoli, Bellusco (Mb), Sala Consilina e Cavaion Veronese. Le indagini comprendono un periodo che va dal 2017 al 2021. L’inchiesta, secondo quanto ritenuto dagli investigatori, ricostruisce gli assetti delle consorterie di ‘ndrangheta attive nell’area urbana cosentina e che vedrebbe insieme i clan Patitucci-Porcaro, Presta, Di Puppo-D’Ambrosio alleati con quello dei cosiddetti “zingari”.