SOVERATO (CZ) – Un esposto per fare luce sulle responsabilità delle autorità locali sia alla mancata lotta al randagismo che per verificare se vi siano state le autorizzazioni a far sostare nella pineta di Satriano il gregge, ma anche indagini per capire se i cani catturati sono effettivamente quelli che erano in quel branco presente dove è morta nelle scorse settimane la giovane Simona Cavallaro. Ma soprattutto nell’esposto presentato a firma del presidente nazionale dell’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente si chiede alla procura di Catanzaro di approfondire il ruolo del giovane presente con Simona in quella pineta maledetta e di ricostruire i momenti precedenti l’aggressione del branco di cani. Scrive infatti l’associazione nell’esposto inviato alla procura di Catanzaro.
“Cani istigati? Fare chiarezza”
“Secondo notizie di stampa il giovane presente in quel momento insieme alla signorina Simona Cavallaro era in possesso di un bastone, e chiediamo quindi di verificare se nei momenti precedenti la aggressione lo stesso non abbia in qualche modo istigato i cani ad atteggiamenti aggressivi nei confronti della ragazza che secondo alcune versioni circolate in quei giorni si era avvicinata a uno dei cani tentando di accarezzarlo, e ad una risposta aggressiva del cane (che avrebbe dato un primo morso alle gambe della ragazza) che in quel momento era a guardia del gregge, il giovane non abbia brandito o addirittura colpito il cane provocando una reazione generale negli animali che sarebbe poi sfociata nella vicenda cosi come oggi la conosciamo.
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