Unical, concorso vinto dalla figlia del “prof”: associazioni sollevano il caso

“L’Università non può continuare ad avere un circuito chiuso per pochi eletti. Un cognome “pesante” non deve essere una preclusione ma bisogna essere trasparenti”

COSENZA –  Una denuncia pubblica quella delle associazioni studentesche dell’Università della Calabria, in particolare: Lista Athena-RèF Azione Universitaria, per un presunto dottorato di ricerca assegnato a Maria Rita Maiolo la quale – sostengo le due associazioni – risulta essere la figlia di Mario Maiolo, professore associato in forza al Dipartimento di Ingegneria Ambientale e presidente del Consiglio di Amministrazione della Green Home s.c.ar.l.

La vicenda

“La selezione per il corso in Teoria e prassi del diritto – si legge in una nota di azione universitaria – risultava cofinanziato proprio dalla Green Home s.c.ar.l., società il cui CDA è presieduto dal Professor Mario Maiolo e nel cui CTS siede, oltre che la Prorettrice al Centro Residenziale, Professoressa Patrizia Piro, anche la Professoressa Maristella Amisano, Professoressa Associata del Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche.

Sulla questione è intervenuto anche Mario Russo, consigliere nazionale degli studenti di Azione Universitaria. “Intendo, nel pieno esercizio del mio mandato, dare forza e voce a quelli che, a mio avviso, sono legittimi dubbi provenienti dai rappresentanti degli studenti – si legge nella nota – e ritengo opportuno che il magnifico rettore e il Consiglio d’Amministrazione forniscano, quantomeno ai Rappresentanti, se non all’intera opinione pubblica, una dichiarazione che supporti la dubbia legittimità di questa deliberazione, al fine di non minare credibilità e onorabilità delle Istituzioni e del mondo dell’Università e della Ricerca”.  

“Questo intervento non venga letto come inquisitorio o giustizialista, perchè chi scrive crede fortemente nel merito e nel fatto che non può essere un cognome “pesante” a precludere importanti possibilità a chiunque – continua – ma quello che preoccupa nel caso di specie è la singolare coincidenza tra cofinanziamento, composizione della commissione giudicatrice e vincitrice”. “Si terrà alta l’attenzione anche su questi temi perché diventi centrale la discussione su un turnover sano e sostenibile nel mondo accademico, per garantire la partecipazione dei giovani laureati al progresso sociale e tecnologico della nostra Nazione – si legge nelle conclusioni – tenendo dritta la barra su etica, legalità e merito, anche nel solco dei primi indirizzi del nuovo Governo”.

Un cognome “pesante”

“L’Università non può continuare ad essere un circuito chiuso per pochi eletti e per pochi cognomi – commenta sulla sua pagina Facebook Mario Russo -.  Un cognome “pesante” non deve essere una preclusione ma bisogna essere credibili e trasparenti nelle procedure. Un turnover sano e sostenibile che permetta l’inserimento dei giovani laureati che investono nel nostro territorio sarà un impegno prioritario, anche per non minare la credibilità del mondo dell’Università e della Ricerca. Attendiamo risposte e – conclude il consigliere nazionale – nel caso, come sempre, andremo avanti”.

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