3 milioni confiscati ad imprenditori legati alla 'Ndrangheta per il loro coinvolgimento nel gioco d'azzardo

 

Confisca di beni per 3 milioni di euro a due imprenditori di Gioia Tauro coinvolti in un sistema di scommesse illegali online

La Guardia di Finanza ha eseguito l'inchiesta della Dda reggina su due imprenditori di Gioia Tauro che operavano nel settore dei giochi e delle scommesse online, Confiscando beni per oltre 3 milioni di euro. Il provvedimento è stato emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri e del sostituto Stefano Musolino, ed è stato eseguito dai finanzieri del Comando provinciale e dallo Scico nei confronti di Santo Furfaro, di 57 anni, e Rocco Alampi, di 42.

I due imprenditori sono stati coinvolti nell'operazione "Galassia", che ha portato alla luce un sofisticato e remunerativo sistema finalizzato all'illecita raccolta di scommesse on-line con base decisionale ed operativa a Reggio e ramificazioni all'estero. Le società coinvolte avrebbero agito mediante un sistema di guadagno a "cascata" dal master, vertice della piramide, all'end user, il giocatore finale. La raccolta di scommesse avveniva in Italia, ma le somme incassate venivano trasferite all'estero, sottraendole all'imposizione fiscale italiana. Inoltre, l'organizzazione avrebbe avuto collegamenti con la 'ndrangheta, alla quale garantiva una parte dei proventi in cambio di protezione e diffusione dei brand on line e in esercizi commerciali.

Santo Furfaro, infine, sarebbe collegato economicamente alle cosche della Piana di Gioia Tauro secondo le informazioni fornite dal collaboratore di giustizia Antonio Russo. La Confisca ha riguardato il compendio aziendale di quattro società, undici fabbricati, tre terreni e disponibilità finanziarie, sparsi tra Calabria, Toscana e Lazio.

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