L'Umg capitale dello sport italiano

L’Università Magna Graecia di Catanzaro ha conferito la laurea honoris causa in Scienze e Tecniche dello Sport e della Attività Motorie Preventive ed Adattate a Giovanni Malagò, presidente del Comitato Olimpico nazionale italiano, e Luca Pancalli, presidente del Comitato italiano Paralimpico.

Il programma della cerimonia di conferimento, particolarmente suggestiva, ha registrato l’introduzione e i saluti del Rettore dell'Umg Giovambattista De Sarro, la presentazione del professore Antonio Ammendolia, ordinario di Medicina fisica e riabilitativa all’Università Magna Graecia, e la '”audatio” di Daniele Masala, campione olimpico in passato e oggi associato di Metodi e didattiche delle attività sportive presso l’Ateneo catanzarese. Quindi, la “lectio magistralis” di Malagò, incentrata sullo sport italiano, modello di successo per lo sviluppo del Paese, e la “lectio” del di Pancalli, incentrata sul percorso culturale e sociale del movimento paralimpico nella società italiana, divenuto, da eccellenza sportiva, strumento di welfare attivo. Al termine, il Rettore De Sarro, a nome della comunità accademica catanzarese, ha conferito le lauree magistrali: all'iniziativa ha contribuito fattivamente all'iniziativa anche il calabrese Mico Delianova Licastro, presidente della Delegazione Coni/Usa con sede a New York.

“Sono onorato nel vero senso della parola, una cosa bellissima, inaspettata”, ha commentato Malagò: “La materia – ha aggiunto - credo di conoscerla, soprattutto per qualche anno di militanza da volontario, partendo dal mondo dell'associazione, dei grandi eventi, poi la parte istituzionale. Ringrazio l'Università Magna Graecia di Catanzaro, il professor Masala, il Rettore: spero di essere all'altezza di questo riconoscimento”. Per Pancalli si tratta di “un riconoscimento inaspettato, sicuramente immeritato. Lo ricevo con grande orgoglio ma non tanto a titolo personale quanto a nome di tutto il movimento che rappresento perchè se oggi mi è stato concesso questo onore è per quello che abbiamo fatto ma i risultati non sono mai il prodotto di un uomo solo al comando ma di una squadra, di un movimento che in questi ultimi 30 anni ha creduto nel percorso che abbiamo intrapreso e i cui risultati sono noti a tutti”. De Sarro, infine, ha evidenziato che con questa cerimonia “si dà dignità allo sport per migliorare i rapporti tra i giovani e i non giovani e coloro che hanno problematiche che devono essere ridotte al massimi per favorire a tutti di praticare lo sport, che non è solo socializzante ma è importante anche per la salute dell'uomo”.